San Nicola
Benché sia la minore delle tre isole più grandi dell’intero arcipelago, con uno sviluppo costiero di 3700 m su un territorio di appena 43 ettari, è il centro storico, religioso e amministrativo del gruppo ed è anche la più interessante per i resti monumentali.
La storia dell’isola comincia con l’arrivo dei Benedettini di Montecassino che fondarono la suddetta Abbazia ed edificarono le costruzioni attualmente situate sul versante settentrionale della chiesa, restaurate ed ampliate con nuovi elementi architettonici nel XV sec. con l’arrivo dei Canonici Lateranensi. Sotto la scalinata in pietra si possono vedere ancora i piccoli sentieri e cunicoli che un tempo costituivano dei rifugi per i monaci e vie per scappare in caso di emergenza. Intorno al 1750 divenne colonia penale e terra di esilio fino al 1932 quando l’arcipelago ottenne la costituzione di Comune delle IsoleTremiti. Il nome di San Nicola deriva da quello di un eremita, che qui avrebbe costruito una cappella.
Poche centinaia di metri la separano da San Domino, dal Cretaccio e da Caprara. L’isola ha una forma allungata, con pareti a picco e una costa frastagliata, difesa da grossi scogli. La parte occidentale è occupata da costruzioni civili, torri, castelli e antiche mura. All’estremità sud-ovest l’isola cala in una spiaggetta , dove c’è la Marina.
Questo è il versante meno scosceso e più accessibile, con il porticciolo piccolo ma tuttavia dotato di un sistema complesso di fortificazioni attuate dai Canonici Lateranensi. All’interno delle grandiose e alte mura di cinta, che si vedono già dal basso in tutta la loro imponenza, sono racchiusi la Fortezza del Castello dei Badiali e la sede degli Uffici, il centro amministrativo.