Gite ed escursioni nell'isola: Lipari

GITE consigliate:

• a Canneto (lungo la costa orientale), situato lungo una bella insenatura, nato per ospitare coloro che lavoravano la pomice, è diventato oggi il secondo centro più abitato. Dalla forma allungata, Canneto è costeggiata da una lunga spiaggia di sabbia bianca, e, da primavera ad autunno, molto frequentato soprattutto per la vasta scelta di negozi;
• Alla Forgia Vecchia (30 minuti da Canneto), è una grande colata di ossidiana che presenta enormi masse di vetro vulcanico di colore rossastro, con gradi creste irte di punte alle cave di pomice, e di qui all’altra colata di ossidiana delle Rocche Rosse;
• Da Canneto la strada prosegue fino alla spiaggia di Acquacalda (sulla costa nord), dove ancora sorge un lungo pontile utilizzato dalle navi sulle quali veniva caricata la pomice.
• Dopo alcuni chilometri in salita, si giunge a Quattropani, piccolo nucleo di case sparse su un altopiano, che ospita il Santuario della Madonna della Catena e da cui si gode una splendida vista su Salina;
• Continuando ad arrampicarsi sulla strada principale si incontra Piano Conte, altopiano ben coltivato al centro dell’isola, tutto a vigneti e sparso di bianche case coloniche. Prima di arrivare all’altopiano, godete della splendida vista sui Faraglioni e su Vulcano dal belvedere di Quattrocchi;
• Da qui si raggiungono le terme di San Calogero, ove sgorgano acque salso-solfato-bicarbonato-sodiche ipertermali, usate in uno stabilimento per bagni, fanghi e grotte nelle artroreumopatie croniche; nella contrada Bagno Secco, dopo Piano Conte, vi sono alcune fumarole.
  Date la quantità di luoghi che meritano una visita si consiglia di fermarsi sull’isola per più giorni in modo da effettuare delle escursioni giornaliere nei diversi punti.

IMMERSIONI:
Punta Castagna si trova in quella parte di costa dell’isola caratterizzata dalle cave di pomice. Partendo da Marina Corta o da Pignataro, dovremmo andare verso nord, e, costeggiando il promontorio di Monterosa, seguire la lunga spiaggia di Canneto. Continuando il nostro sentiero fino al punto che chiude questo vasto lembo di costa, troviamo a pochi metri dalla riva, un enorme boa metallica usata per ormeggiare le barche. Ormeggiati al suo anello con una cima di una decina di metri, non si dorà dimenticare di filare a mare l’ancora: servirà ad evitare chel’imbarcazione vada a picchiare contro il il grande e durissimo galleggiante di ferro.  Scesi lungo l’enorme catena di ormeggio della boa fino ad un fondale sabbioso poco inclinato, a una profondità di circa dieci metri, e oltrepassato il giardino di sedimento bianchissimo, la vista appare sconcertante. Ci si trova sospesi su un abisso senza fine che si perde nel blue più intenso;il contrasto con la bianca polvere vulcanica che copre ogni cosa è violento. La morfologia del fondale è estremamente variegata. Nessun problema quanto profondamente decidete di andare avrete sempre il blue intenso sotto le vostre pinne e non vedrai mai la fine di questo golfo. Prima di esplorare questo incanto controllate che le condizioni del mare siano buone e che lo siano state nei giorni precedenti, altrimenti troverete il sedimento fine, che copre il fondale, mosso, e la visibilità sarà comunque molto ridotta.